La broncoaspirazione nella SLA

Per broncoaspirazione o aspirazione delle secrezioni tracheobronchiali si intende la rimozione delle secrezioni localizzate a livello del cavo orofaringeo e delle cavità nasali mediante un sondino collegato a un aspiratore. Questa manovra ha lo scopo di mantenere libere le vie aeree permettendo gli scambi respiratori e prevenire gli effetti collaterali della stagnazione delle secrezioni. Il malato di SLA, in assenza di un colpo di tosse efficace clicca qui, necessita di sottoporsi a questo trattamento perché non è più in grado di farlo autonomamente.

È fondamentale non svolgere un’aspirazione troppo prolungata poiché c’è grande dispendio di ossigeno. Le principali possibili complicanze derivanti da questa manovra possono essere: infezioni; diminuzione dell’ossigeno nel sangue (ipossiemia); fame d’aria; ansia generalizzata; diminuzione o aumento della pressione sanguigna (ipotensione o ipertensione); diminuzione o aumento di battiti del cuore (bradicardia o tachicardia); traumi o lesioni della mucosa tracheale. È per tutti questi motivi che questo atto va eseguito SOLO in caso di bisogno.

La broncoaspirazione può avvenire attraverso bocca, naso o tracheotomia

Per svolgere la broncoaspirazione è necessario avere un apposito macchinario: l’aspiratore. È poi necessario munirsi di sondino monouso per aspirazione. La manovra può avvenire in tre diverse modalità:

Nel caso di aspirazione per bocca si inserisce il sondino monouso (con il macchinario spento) direttamente nel cavo orale, sino alla sede dove si vogliono aspirare le secrezioni. Una volta conclusa la manovra si farà fuoriuscire il sondino dopo aver spento l’aspiratore. Il rischio principale durante questa manovra è la sovra-stimolazione della faringe che può provocare conati di vomito. Questa situazione, in presenza di grave disfagia, potrebbe determinare un episodio di insufficienza respiratoria. Per questo è importante aspirare lontano dai pasti.

Quando si aspira attraverso il naso la manovra è più complessa. Questo tipo di broncoaspirazione verrà eseguita esclusivamente dal medico oppure dall’infermiere, poichè sono molti i rischi connessi ad essa. L’aspirazione tracheostomica è possibile attraverso l’inserimento del sondino in cannula, non oltre la lunghezza della cannula stessa (max 8-10 cm). Un’aspirazione troppo lunga toglie ossigeno al malato. Per questo è importante aspirare per intervalli di circa 10-15 secondi facendo ruotare il sondino tra le dita durante la rimozione dalla cannula tracheostomica. Durante la manovra è bene somministrare maggiore ossigeno al paziente.

La broncoaspirazione tracheostomica è quella che comporta meno rischi, tuttavia è importante sapere che un paziente tracheostomizzato clicca qui è costantemente portatore, nell’albero bronchiale, di germi saprofiti che, se presenti in misura contenuta, non vengono considerati patogeni. Una cattiva igiene del sondino (usato per esempio più volte) provoca, nell’apparato respiratorio, la trasformazione dei germi in patogeni che provocano catarro purulento e maleodorante. Per tali ragioni, durante la manovra di aspirazione, si devono utilizzare guanti monouso e un’apposita soluzione disinfettante per la valvola di aspirazione.

L’aspiratore: manutenzione e pulizia

Come si è detto, per aspirare c’è bisogno di un aspiratore meccanico. Questo strumento ha un interruttore ACCESO/SPENTO, una manopola di regolazione che varia l’intensità di aspirazione; un indicatore del vuoto che si crea all’interno del circuito di aspirazione; un contenitore di raccolta del materiale aspirato e i tubi di raccordo.

L’utilizzo dell’aspiratore è molto semplice, ma è importante che la macchina e i suoi accessori siano sottoposti a una corretta manutenzione. Il tubo di raccordo non deve presentare strozzature e deve essere sostituito una volta a settimana. Il contenitore di raccolta delle secrezioni deve essere pulito, con soluzione disinfettante, almeno una volta al giorno. Durante la broncoaspirazione è importante controllare che il livello di liquido all’interno del contenitore non arrivi mai al massimo, poiché questo ostacolerebbe l’aspirazione di ulteriori secrezioni.

Il sondino di aspirazione è un tubo flessibile sterile che a un’estremità presenta un connettore, che andrà collegato al tubo dell’aspiratore. All’altra estremità presenta alcuni piccoli fori che permetteranno il passaggio delle secrezioni da aspirare. Il sondino è monouso, quindi deve essere buttato dopo ogni aspirazione.

È consigliabile avere sempre un secondo aspiratore di scorta, eventualmente manuale.

 

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