Il sostegno psicologico e la Sla. L’impatto traumatico della Sla e la sofferenza che ne deriva, sottolineano l’importanza di ricevere un sostegno psicologico. Secondo un approccio biopsicosociale, gli obiettivi della relazione di aiuto sono focalizzati sul contenere il disagio e la sofferenza emotiva. Ma anche, migliorare la qualità della vita in rapporto ai diversi stadi evolutivi della malattia e favorire un’adeguata compliance ai vari trattamenti.
Quale salute psicologica nei pazienti con Sla
In uno studio sulla salute psicologica nei pazienti con Sla, emerge un’evidenza sul dato che ansia e depressione siano correlate con il periodo della diagnosi o con sintomi respiratori severi. Questo dato porterebbe a pensare ad un’iniziale risposta emotiva negativa. Che in effetti, successivamente, si strutturerebbe in una riposta più funzionale di adattamento. Un altro dato, riguardante il legame paziente-caregiver, evidenzia come il peso della malattia si distribuisca su tutto il contesto del malato, condizionandone la qualità di vita. Portando negli stadi finali, sia il malato che il caregiver, a sovrastimare l’impatto della malattia sull’altro rispetto che su se stesso. Infine, emerge, comunque in tutte le fasi della malattia, la sensazione del malato di sentirsi come un peso. Dai percorsi di sostegno psicologico si può rilevare il bisogno di molti pazienti di essere aiutati nel fare emergere le proprie specifiche abilità di fronteggiare la malattia. Di acquisire nuovi strumenti e modalità di farvi fronte, oltre che liberarsi dal pensiero di sentirsi un peso per gli altri.
L’incontro terapeuta-paziente, uno spazio sicuro e autentico nel nostro approfondimento “il sostegno psicologico e la Sla”
Ricevere un sostegno psicologico fin dal momento della diagnosi è di fondamentale importanza. La fase iniziale è un momento così difficile e doloroso che disorienta e crea delle fratture importanti. Poter richiedere un sostegno psicologico in questa fase credo sia necessario per aiutare la persona ad individuare le risorse in un momento così traumatico. La relazione d’aiuto con la persona con Sla è centrata sul prendersi cura dell’altro. Mettendo al centro della relazione i suoi bisogni, il suo sistema di valori, i sentimenti. La relazione terapeuta-paziente è garantita da un clima contrassegnato dalla genuinità, dall’accettazione positiva incondizionata dell’altro e da un ascolto sensibile. In un tale clima il paziente si sentirà compreso, accettato e valorizzato, tendendo a sviluppare un atteggiamento di maggior cura verso se stesso. Quando le persone sono ascoltate empaticamente, diventa loro possibile prestare un ascolto più accurato al flusso delle esperienze interiori. La persona diviene in questo modo più autentica, con un sé più congruente con l’esperienza che vive.
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