Sono contributi non versati né dal datore di lavoro né dal lavoratore, che vengono accreditati dall’INPS sul conto assicurativo del lavoratore in presenza di determinati requisiti.
La legge prevede che i lavoratori sordomuti e quelli invalidi oltre al 74% possano richiedere due mesi di contribuzione figurativa in più per ogni anno di servizio svolto. Si possono cumulare al massimo 5 anni (60 mesi) di contributi figurativi, i quali vengono accreditati dal momento in cui il lavoratore ottiene il riconoscimento dell’invalidità civile superiore al 74%.
Sono esclusi i titolari di pensione o assegno ordinario di invalidità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria, delle gestioni dei lavoratori autonomi e dei fondi sostitutivi per i quali non è prevista la rilevazione della percentuale di invalidità.
Per tutti gli altri, anche in presenza della percentuale di disabilità prevista, l’accredito non è sempre automatico.
Al momento della liquidazione della pensione o del supplemento è necessario presentare domanda specifica all’Inps: è quindi importante preservare gli originali dei verbali d’invalidità.
I contributi figurativi concorrono al raggiungimento degli anni di contribuzione necessari alla pensione. Usufruendo di questa opportunità, quindi, il lavoratore invalido o sordomuto può andare in pensione fino a cinque anni prima rispetto all’età anagrafica prevista.
Attenzione: i contributi figurativi incidono negativamente poiché sono esclusi dal computo dei contributi utili alla pensione anticipata.