Congedo straordinario per chi assiste un malato di SLA

Il congedo straordinario è un beneficio di cui possono godere i lavoratori dipendenti privati conviventi di familiari disabili in situazione di gravità.

La Sla, come abbiamo detto più volte, è una patologia che richiede un’assistenza continuativa. In molte occasione chi ricopre il ruolo di assistenza è proprio un familiare. Ma se il familiare ha un lavoro e non può correre il rischio di perderlo che succede? Questo implica che molto spesso il caregiver lavoratore abbia la necessità di affiancarsi un assistente familiare che posso coadiuvarlo o sostituirlo nel lavoro di cura. Questa però non è sempre la soluzione a tutti i problemi. Infatti talvolta il familiare si vede costretto a doversi assentare da lavoro per sbrigare pratiche o per sopperire alla mancanza di figure assistenziali.

Come si può in questi casi evitare di perdere il lavoro o avere problemi?

Cos’è e a chi è rivolto il congedo straordinario

Il congedo straordinario è un periodo di assenza dal lavoro retribuito che viene concesso ai lavoratori dipendenti che assistano familiari con disabilità grave/gravissima. Alla persona disabile deve essere stato riconosciuto l’ articolo 3, comma 3, della legge n. 104. Per sapere come ottenere il riconoscimento clicca qui.

Se è vero che il congedo spetta ai lavoratori dipendenti è anche vero che ci sono delle priorità da rispettare:

  • coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità;
  • figlio convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • fratello o sorella convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, o il convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, o il convivente di fatto, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

Nel caso in cui la richiesta venga accolta e chi usufruisce del beneficio non è convivente della persona disabile, deve instaurata la convivenza entro l’inizio del periodo di congedo richiesto e deve conservarla per tutta la durata dello stesso.

Come presentare domanda

In primis per richiedere il congedo straordinario bisogna essere lavoratori dipendenti privati (anche part-time). La persona per la quale si chiede il congedo straordinario deve essere in situazione di disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 104, per scoprire gli altri benefici clicca qui. Per poter fare richiesta il disabile non deve essere ricoverato presso alcuna struttura con assistenza continuativa.

Vi sono delle eccezioni in cui può essere richiesto anche in caso di ricovero e sono le seguenti:

  • interruzione del ricovero per effettuare visite e terapie appositamente certificate;
  • ricovero a tempo pieno di un disabile in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine;
  • ricovero a tempo pieno di un soggetto disabile in situazione di gravità per il quale sia richiesta dai sanitari della struttura la presenza della persona che presta assistenza. 

COME FARE DOMANDA

La domanda si presenta online all’INPS attraverso il servizio dedicato oppure attraverso un patronato.

Cosa accade dopo aver presentato la domanda

La domanda ha validità a decorrere dalla sua presentazione. È possibile richiedere fino ad un periodo massimo di due anni di congedo straordinario nell’arco della vita lavorativa. Il beneficio può essere frazionato anche a giorni. Il beneficio per assistere un familiari disabili non può essere riconosciuto a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona disabile in situazione di gravità.

Come abbiamo detto il congedo può essere frazionato in giorni, ai fini del computo del periodo massimo previsto, l’anno si considera per i canonici 365 giorni. Il periodo di fruizione del congedo è coperto da contribuzione figurativa valida per il diritto e per la misura della pensione. Per scoprire cosa sono i contributi figurativi clicca qui.

 

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