Il servizio sanitario nazionale garantisce alle persone non autosufficienti con patologie percorsi assistenziali a domicilio garantendo la continuità tra le fasi di assistenza ospedaliera e l’assistenza territoriale a domicilio.
La richiesta di attivazione delle cure domiciliari può essere presentata dal paziente, familiare, caregiver, medico di medicina generale, agli uffici competenti della Asl, in genere situati presso il Distretto. In genere la richiesta viene emessa dal medico di medicina generale che si occupa anche dell’inoltro al distretto di riferimento.
Si può parlare di cure domiciliari di livello base quando la persona non autosufficiente ha bisogno occasionalmente delle prestazioni professionali. Le prestazioni del medico, dell’infermiere o del terapista della riabilitazione, anche ripetute nel tempo, vengono erogate in risposta a un bisogno sanitario di bassa complessità.
Se il paziente presenta una condizione di salute più complessa, il Servizio sanitario nazionale garantisce un percorso assistenziale che si articola:
- La valutazione multidimensionale:
– profilo clinico (bisogni sanitari);
– funzionale (bisogni di autonomia);
– socio-familiare (bisogni relazionali, sociali ed economici).
misurati attraverso strumenti e scale standardizzati e uniformi.
- La stesura di un “Progetto di assistenza individuale” (PAI) o di un “Progetto riabilitativo individuale” (PRI) che individua le prestazioni necessarie, le modalità di esecuzione e la durata del trattamento. Una copia del PAI deve essere consegnata anche al paziente e/o ai familiari.
- La presa in carico del paziente da parte dell’équipe multidisciplinare della ASL che si occupa dell’assistenza domiciliare ed erogazione delle prestazioni mediche, infermieristiche, assistenziali o riabilitative; la frequenza degli accessi al domicilio dei diversi operatori varia in relazione alla natura e alla complessità del quadro clinico. Ove necessario, sono garantiti gli accertamenti diagnostici, la fornitura dei farmaci e dei dispositivi medici, nonché dei preparati per nutrizione artificiale.
Le cure domiciliari sono integrate da prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza dell’operatore socio-sanitario. Tali prestazioni sono interamente a carico del Servizio sanitario nazionale per i primi trenta giorni dopo la dimissione ospedaliera protetta, e per una quota pari al 50% nei giorni successivi, il restante 50% è a carico del Comuneche ha facoltà di chiedere all’utente di coprire con risorse proprie parte della quota (su base ISEE), secondo quanto previsto dalla normativa regionale e comunale.